Le montagne come le vediamo sono perennemente in movimento. Crinali, forre e pareti non sono mai ferme e si modificano sotto l’azione degli agenti atmosferici e della spinta della crosta terrestre. Allo stesso modo il nostro approccio con le montagne non è statico e nei secoli è mutato senza sosta di pari passo con le storie che le attraversavano. Come scrive ad esempio Robert Macfarlane nel suo Montagne della mente, solo fino a tre secoli fa erano considerate “Manifestazioni grezze della natura per eccellenza, erano non solo irriducibili all’aratro, ma anche repellenti al gusto estetico: le loro forme gigantesche e irregolari turbavano lo spirito”. Immagini che ora neanche il più acerrimo nemico della montagna si sentirebbe di evocare. Ma poi la storia è cambiata, le storie sono cambiate, sono evolute portandoci in altre direzioni, dove siamo ora. E’ quindi il momento di fermarsi? Ovviamente no!
I nostri amatissimi Sibillini non fanno eccezione rispetto a quanto abbiamo appena detto, le storie e persino la toponomastica legata alle nostre montagne ci raccontano un rapporto con le cime frutto di un accumulo di sedimenti fatto di immagini e storie. Storie che in molti casi conosciamo: la Sibilla e la sua grotta, Pilato che finisce con il carro trainato da buoi nell’omonimo lago, e potremmo continuare. Il progetto Sibillini immaginari prova a lavorare su queste storie, scrivendone di nuove. Perché? Perché pensiamo che mai come in questo momento sia importante inventare nuovi immaginari da cui ripartire, perché le storie che conosciamo non ci bastano più per interpretare il presente ed immaginare un futuro. Ma, ci teniamo a sottolinearlo, le vecchie narrazioni non muoiono, anzi vivono in queste nuove.
Con i testi di Simone e le illustrazioni di Valentina proveremo a farvi fare un viaggio nei Sibillini diverso dal solito, invitandovi a guardarli con altri occhi. Le pubblicazioni delle prossime settimane saranno composte da una storia, per un totale di dieci complessive dedicate ad altrettanti luoghi simbolo dei Sibillini, e dai bozzetti dell’illustrazione che la accompagnerà. Quando il progetto sarà concluso gli autori ne faranno una pubblicazione, con la versione definitiva dei testi e delle immagini.
Buon viaggio.
Leggi le storie:
Monte Vettore
Palazzo Borghese
Monte Bove
L'Infernaccio
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