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Monte Bove - Sibillini immaginari
Apr 30, 2020
Monte Bove - Sibillini immaginari

Dopo il magro pranzo, tramandate le fatiche fisiche e mentali all’imponente blocco di calcare, decise di riposare appoggiato alla roverella che cresceva rigogliosa vicino a quegli stanchi casali. Dopo pochi minuti un’ombra coprì i suoi occhi chiusi e più per istinto che per altro si destò dal torpore pensando ad una nuvola di passaggio. Di fronte a lui non trovò una nuvola in lontananza, ma una figura molto più concreta e compatta. Un bove, un enorme bove era fermo a pochi metri da lui e lo osservava con fare taciturno. Pensò subito ai cani, perché non l’avevano avvertito? Come era possibile? Li trovò con lo sguardo e i suoi quattro pastori abruzzesi dormivano placidi come mai li aveva visti dormire. Il pastore non temeva lo splendido animale, abituato com’era a vivere tra bestie di qualunque specie, ma quella figura lo metteva a disagio, aveva qualcosa di straniante e questa sensazione non derivava solo dalla sua mole. Senza preavviso il bove parlò, e disse: “Cos’è una montagna?”
Il contenuto della domanda colpì il pastore più del fatto sorprendente che l’animale la proferì. Quella questione apparentemente semplice, banale, l’aveva mandato in un tilt emotivo. “Cos’è una montagna?”
Una montagna è… una montagna. Si stava rendendo conto di non aver mai riflettuto su quella questione che ora lo attanagliava, una sottile sensazione di panico lo stava assalendo.
Mentre l’uomo era assorto nei suoi pensieri il bove girò su sé stesso, scomparve nella macchia, risalì la parete come neanche un camoscio, arrivato in cima scomparve dalla vista oltrepassando l’alta linea d’orizzonte.

Nei mesi e negli anni a venire il pastore non raccontò mai a nessuno dell’accaduto, non rivide più il bove, non trovò una risposta a quella domanda ma il suo sguardo mentre ogni giorno osservava la parete tagliando il pane era mutato. Non osservava semplicemente, stava cercando qualcosa.

Sibillini immaginari monte bove 2

 

Sibillini immaginari monte bove 3

 

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Testi: Simone Vecchioni - Illustrazioni (bozzetti): Valentina Marchionni.
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