A spiegarlo bene, sul Portale Marche Cinema, è proprio il regista ascolano Giuseppe Piccioni: "E' questo che rende possibile e stimolante l'idea di girare un film nelle Marche: non hai mai la sensazione di un luogo già visto, e talvolta neppure quella di esserci mai stato. Hai l'illusione di essere il solo ad aver avuto il privilegio di catturare quei paesaggi con la macchina da presa. E sei anche un po' geloso se quei paesaggi si offrono senza ritegno e con disinvoltura allo sguardo di altri registi, perché sai quanto possono essere di aiuto ad una storia, e renderla migliore."
"Serafino" di Pietro Germi (1968) - Foto archivio de l'Unità
Tanti i film di registi che hanno scelto come location le Marche, in questo post ci soffermiamo sui lungometraggi girati sui Monti Sibillini.
Tra i più celebri sicuramente "Serafino" di Pietro Germi del 1968, con Adriano Celentano, Ottavia Piccolo e Francesca Romana Coluzzi girato interamente a Spelonga, Arquata del Tronto e lungo la Via Salaria. Nel film Adriano Celentano interpreta il giovane pastore Serafino Fiorin. Il regista Pietro Germi scelse il piccolo paese di Spelonga, diviso tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ed il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, "per la sua natura incontaminata, la bellezza dei luoghi e la spontaneità dei suoi abitanti, tanto che alcuni cittadini vi parteciparono come comparse."
"Fratello sole, sorella luna" di Franco Zeffirelli (1972). Foto: http://www.filmtv.it/
Altro grande film celebre è “Fratello sole, sorella luna” di Franco Zeffirelli, del 1972, con Graham Faulkner e Judi Bowker, in cui si narra la vita di San Francesco d'Assisi. Alcune scene sono state girate nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in particolare sui Piani di Castelluccio di Norcia scelti appositamente da Zeffirelli. "Fino a qualche anno fa nella piana di Castelluccio, presso un rifugio in pietra utilizzato dai pastori, si potevano ancora scorgere i resti di cartapesta usati dallo scenografo per ricostruire nella finzione cinematografica la chiesa diroccata ove per la prima volta S.Francesco visse con i suoi discepoli. S.Damiano, questo è il nome della chiesa, in realtà si trova ad Assisi."
Qualche anno prima, nel 1955, Gillo Pontecorvo girò un documentario sulla "Festa a Castelluccio”, girato interamente a Castelluccio di Norcia a 3 km dal confine marchigiano. Purtroppo non sembra di facile reperibilità, e nel Portale Marche Cinema si legge che "i documentari di Pontecorvo hanno avuto una circuitazione molto limitata e solo in quanto abbinati alla proiezione nei cinema di film lungometraggi a soggetto”.
La fioritura a Castelluccio. Foto: http://www.flickr.com/photos/risorsecooperativa
Al limite del Parco dei Sibillini, precisamente in un'abbazia a Piobbico, sono state girate alcune scene de "La XV Epistola" di José Maria Sanchez, nel 1997, un film TV con Daniele Liotti e Deborah Caprioglio. Tra le location in cui è stato girato anche Sarnano.
A 30 km dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a Moresco, è stata ambientata la vicenda di Fausto Coppi nello sceneggiato "Il grande Fausto" di Alberto Sironi, del 1993.
Arriviamo ai giorni nostri con gli ultimi due film: "L’Erede" di Michael Zampino è un thriller psicologico uscito nel 2011 girato tra Amandola, Sarnano, i Monti Sibillini e i Monti Azzurri. E’ lo stesso regista a spiegare l’importanza della location per il film: "I Sibillini ci hanno rapito ed hanno contribuito a potenziare la storia, il paesaggio marchigiano in questi luoghi è un mix di natura selvaggia e di dolcezza che crea un equilibrio armonico esteticamente molto funzionale in un film di questo tipo."
"Come saltano i pesci" di Alessandro Valori (2016). Foto: http://www.youtube.com
Concludiamo questa breve rassegna con un film in uscita nei cinema il 31 marzo: “Come saltano i pesci” di Alessandro Valori, girato tra Porto San Giorgio ed Amandola, con protagonisti Simone Riccioni, Brenno Placido e Marianna Di Martino. “Un film che parla di famiglia, una famiglia come tante altre ma che nasconde un segreto...un film coinvolgente, emozionante e pieno di sorprese. Una storia positiva che sa di buono, di confronto tra generazioni con un finale positivo che scalda il cuore. Come nella vita, fa ridere, fa piangere e fa riflettere.”
(Le citazioni tratte dal Portale Marche Cinema provengono da "L'immagine delle Marche nel cinema italiano. Personaggi e luoghi della filmografia marchigiana" a cura di Anna Olivucci e Massimo Conti per le edizioni "I Quaderni della Mediateca")