San Vicino al tramonto con stelle e costellazioni
Piacevole escursione per goderci il tramonto dalla cima del super panoramico Monte San Vicino.
Cena al sacco in cima, poi ci tufferemo nello spazion parlando di stelle, mitologia e costellazioni.
Capacità richieste
- Allenamento alla camminata ed esperienza in ambiente naturale
Ragazzi a partire da 10 anni
Cani ammessi al guinzaglio
Sono itinerari su sentieri e/o sterrate dove si possono incontrare brevi tratti ripidi, ma che non presentano tratti esposti. Richiedono allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
- Scarpe da trekking
- Pantaloni lunghi
- Sopra vestiti a più strati
- Cappello e guanti
- Mantella o k-way
- 1,5 litri d'acqua
- Snack, frutta
- Torcia frontale
- Cena al sacco
Il Monte San Vicino (dal latino vicilinus, vigile) è un monte dell'Appennino marchigiano, diviso tra le province di Ancona e Macerata. Appartiene alla dorsale più esterna della catena Appenninica Marchigiana, ed è l’elemento di maggior spicco, non soltanto perché è la cima più alta, ma anche perché è visibile da quasi ogni punto del territorio circostante al quale esso si mostra con una forma alquanto rupestre e svettante su tutti i rilievi circostanti (un proverbio dialettale recita Pitì bellu se vede da Castellu, Pitì bruttu se vede dappertuttu). Ciò ne fa un elemento ben distinguibile e riconoscibile (pur nei suoi diversi profili) e come tale ha sempre rappresentato per l’intero territorio il primo punto di riferimento.
Ciò lo è oggi come lo è stato ieri. E le testimonianze storiche, architettoniche, culturali e religiose presenti ne sono la prova concreta. Non da ultimo è da ricordare che il territorio del San Vicino ha avuto il privilegio di “ospitare” San Romualdo, monaco benedettino fondatore dell’ordine dei camaldolesi. In tale luogo il Santo lasciò la vita terrena (1027). Venne sepolto nel monastero di Val di Castro, venerato come un nuovo San Benedetto e il luogo diventò subito meta di pellegrinaggio. Per vari secoli le sue spoglie restarono sepolte nell’abbazia di Valdicastro sotto il San Vicino (Oggi custodite nel duomo di Fabriano).
Tutta l’area del Monte San Vicino (oggi Riserva Naturale) fu teatro di importanti battaglie nel corso della guerra di Liberazione, nella zona operavano diverse formazioni partigiane che parteciparono alla memorabile battaglia Roti-Valdiola-Chigiano del 25 marzo 1944 in cui i partigiani affrontarono i nazi-fascisti. Ogni anno si effettuano numerose escursioni per ricordare quei fatti e chi diede la vita tra quei boschi e su quei sentieri.
La diversità paesaggistica concentrata in un territorio tutto sommato non molto esteso rendono il Monte San Vicino un’area ideale per praticare attività all’aria aperta di vario genere. Dagli splendidi sentieri che portano alla Faggeta di Canfaito ai resti misteriosi della Rocca degli Ottoni, dalle Gole di Jana a Elcito ogni escursionista o cicloturista avrà di che divertirsi. Le aree boschive alternate ai terreni coltivati, ai pascoli ed ai piccoli borghi donano al paesaggio una caratterizzazione unica.
Cosa fare nella Riserva Naturale del Monte San Vicino
Marche Active Tourism organizza, nel corso di tutto l’anno, attività di turismo attivo e sostenibile per tutti i gusti. Vi porteremo all’interno della Riserva Naturale del Monte San Vicino con escursioni, trekking, birdwatching, ciaspolate cicloturismo, campi vacanza e molto altro. Le nostre guide ed istruttori specializzati sapranno venire incontro a tutte le vostre esigenze. Risorse Active Tourism organizza anche attività “su misura” per gruppi, scuole, associazioni.