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UNA VERGARA SU FACEBOOK: A TU PER TU CON TRIPPADVISOR
Sep 30, 2016
UNA VERGARA SU FACEBOOK: A TU PER TU CON TRIPPADVISOR

E' la scommessa vinta da una pagina Facebook, Trippadvisor, 21.000 likes (ma sono in crescita continua) per un progetto che è diventato un punto di riferimento: una comunità gestita da un'unica persona e dalla sua contagiosa passione per il cibo. Perché di sola passione si tratta: per ora Trippadvisor alla sua creatrice non ha portato alcun guadagno, "se non 7 chili in più ed un fidanzato" scherza Deborah aka la "Trippa". Sembra difficile crederlo data la quantità di post e la cura delle immagini che li accompagnano: d'altronde Deborah lavora come grafica per campare, anche se non nasconde che la sua vera occupazione è oramai divenuta la pagina Facebook. Ci siamo incontrati un sabato, di fronte a un buon bicchiere di vino e svariate fette di ciauscolo.

 

debora trippa

 

Come è nata Trippadvisor?
"La pagina di Trippa è nata per scherzo e in parte per rabbia. Mi trovavo in una città della zona che frequento poco e la fame era impellente: tramite Tripadvisor ho cercato un ristorante nelle vicinanze che fosse abbastanza buono. Ne trovai uno dietro l’angolo che era quarto su ottantaquattro e andai speranzosa. In realtà appena visto il locale ogni mia speranza svanì ma mi dissi comunque di provare: mangiai molto male rispetto a quello che c’era scritto sul famosissimo portale di recensioni, e pensai che se ci fosse stato “qualcuno” o “qualcosa” che mi suggerisse dei buoni locali, senza il rischio di opinioni non autentiche, sarebbe stato più che utile. Così quella notte è nata Trippa: da quella notte è nata una comunità viva e a volte fin troppo verace. Se ne avete curiosità, entro breve quel locale chiuse.”

Il primo post sulla pagina è della primavera 2013. All'inizio c'erano più recensioni di ristoranti, perfino con schede e voti che poi non hai più utilizzato, ma già il logo, la grafica e l'ironia erano un tuo "marchio di fabbrica”. Come è cambiata la pagina nel tempo e quando hai iniziato ad avere un aumento considerevole dei followers?
"Dall’inizio della pagina ad oggi di strada ne è stata fatta tanta, sono passati ben 3 anni e nessuno, nemmeno io stessa, gli avrebbe dato una lira di fiducia. Con il passare del tempo i post, il linguaggio ed i temi proposti si sono modificati; mentre prima il progetto era più ingenuo con il tempo mi sono ritrovata a dover stare attenta a cosa scrivevo e come. Soprattutto ho iniziato a capire che non volevo mettermi a giudicare nessuno, volevo semplicemente consigliare i piatti ed i locali che man mano visitavo, sempre in base ad un mio gusto personale e alle mie esperienze. Nessun piedistallo da cui pontificare, ma il consiglio che daresti a chiunque al bar. Oltre a parlare di locali e piatti si è iniziato anche a scherzare ricordando i vecchi detti dei nostri nonni, a parlare della figura della vergara, a scambiarci le ricette della nostra tradizione, a parlare di produttori locali ed eventi della zona. Trippa è diventato un ulteriore mezzo dove scambiarsi informazioni e ricordi, il tutto senza mai prendersi troppo sul serio."

Quel che più mi piace del progetto è l'utilizzo sapiente del lato divertente ed irriverente del "nostro" (si fa per dire, nelle Marche ogni paese ha il suo) dialetto e di un'ironia mai greve per comunicare cibi, tradizioni contadine, detti popolari che si stanno perdendo nell’uso quotidiano.
"Io credo che per troppo tempo ci siamo vergognati delle nostre radici, anche linguistiche. Per un lungo periodo chi parlava troppo in dialetto era chiamato “contadino” come fosse una cosa dispregiativa, chi mangiava un piatto di trippa non era chic come chi si mangiava la tartare nel ristorante giusto. Trippa serve anche a ricordare da dove veniamo, a celebrare le nostre tradizioni, a ricordarci le frasi improbabili che ci dicevano i nostri nonni, scoprire che alcune delle parole che utilizzavano loro in realtà erano molto più comunicative di quelle in italiano. Una delle nostre ricchezze sta proprio in tutto ciò e mi sto impegnando affinché niente vada perso, per non dimenticare mai e devo dire che tutti i miei tripponi la pensano come me e si danno un gran da fare per aiutarmi a rispolverare termini dimenticati."

 

tripponario tresomari

 

Sicuramente in questo senso una delle iniziative più di successo è stata il "Tripponario", l'abbecedario in dialetto. Sembra semplice, ma in realtà quanto lavoro c'è dietro di ideazione, attenzione e cura delle immagini e dei testi per arrivare a quel risultato?
"Come dici tu sembra semplice, ma dietro ogni post c’è tanto lavoro e tempo. Bisogna fare ricerca delle radici delle parole, controllare bene che la definizione seppure in totale goliardia sia corretta e nel giusto contesto, controllare la grammatica che ogni tanto sfugge. Inoltre bisogna vagliare bene la scelta della foto da utilizzare, basta poco e i tripponi hanno da ridire, ormai comandano loro! Impiego tanto tempo dietro la gestione della pagina Facebook, ma devo dire che lo faccio molto volentieri ed in primis lo faccio per me, ormai è diventata una cosa quotidiana che in primo luogo dà soddisfazione a me stessa. Poi chiaramente mi fa piacere anche vedere che ci sono tante, tantissime persone che apprezzano tutto il lavoro che c’è dietro e non smetterò mai di ringraziarli."

La tua è una pagina che si può definire realmente "social", piena di commenti, discussioni ed interazione. Questo spirito di condivisione nasce anche dai tuoi post, quando chiedi alle persone di indicarti posti da provare ed anche nel tuo modo di consigliare, che mette in gioco la tua soggettività senza mai scadere in giudizi categorici. Immagino che gestire gli equilibri di una comunità così ampia e partecipativa porti via molto tempo, ma anche molta soddisfazione. 
"Come dico sempre Trippa ormai è un mondo a parte, un microclima, una popolazione a sé. Questi tripponi sono anche più gasati di me e quando capita che per motivi personali dedico meno tempo alla pagina si scrivono e commentano tra di loro, la pagina è viva! E' facile però immaginare che gestire oltre 20.000 persone è una bella impresa e cercare di non far scoppiare polemiche non è sempre semplice. Pensa che una volta ho aperto un dibattito sui vincisgrassi e nell’entusiasmo generale c’è scappata una lite piuttosto forte che ho dovuto sedare a suon di Maurizio Costanzo con il suo “BBoni… state bboni!!!”. Mantenere la tranquillità a volte non è facile ma ho imparato con il tempo a comportarmi da vergara: "finché se scherza se scherza dopo però pijo lu rasagnolu!"

 

lasagne trippadvisor

 

Hai mai pensato di utilizzare altri mezzi a parte i social? 
"Mi piacerebbe e c’è in progetto l’idea di esplorare altri mezzi di comunicazione, implementare con dei video, organizzare eventi ed ampliare le collaborazioni online ed offline. Di cose da fare e potenzialità ce ne sono tante, pianificare e trovare il modo e il tempo di fare bene tutto è la parte più difficile, ma sono fiduciosa che presto Trippa avrà delle belle novità, anche grazie all’aiuto del miotrippone, che spero verranno accolte con lo stesso entusiasmo con il quale è stata accolta la pagina fin dall’inizio."

Se non sbaglio solo negli ultimi mesi hai deciso di "gettare la maschera" e svelare chi c'è dietro la pagina Fb. Chi è la Trippa nella quotidianità? E soprattutto qual è il tuo rapporto con la tua città e le Marche?
"Quando è iniziata quest’avventura ho deciso che era meglio rimanere anonima più per una questione di pudore che per altro. Solo di recente ho deciso che era il momento che i tripponi con i quali passo tanto tempo online avessero modo di dare un volto a tutte le cose che leggevano quotidianamente. C’era molta curiosità, spesso arrivavano messaggi di gente che si chiedeva quanti fossimo a gestirla, altri davano per scontato che fossi un uomo con la panza e peloso, in realtà ero solo io: una trippona/vergara. Trippa nella quotidianità è una persona normalissima che corre da una parte all’altra e deve destreggiarsi tra lavoro, amici, fidanzato, suocera e chi più ne ha più ne metta. E proprio tutto questo corri corri mi ha fatto riflettere sull’importanza di non perdersi mai, di non perdere mai di vista da dove si viene. I miei nonni erano persone molto umili ma allo stesso tempo molto fiere delle loro origini, del loro passato da braccianti “sotto padrone” e un po’ di questi insegnamenti cerco di portarli sempre con me e se posso cerco di divulgarli anche agli altri."

 

ultima cena tripponario

 

Cosa pensi del lavoro di valorizzazione del nostro territorio, soprattutto dal punto di vista turistico e della comunicazione? Non solo da parte delle istituzioni, ma anche della capacità degli operatori, dei locali e dei produttori di "fare squadra"?
"Il nostro territorio ha tanto da offrire su tutti i fronti, dagli immensi paesaggi che vanno dalla montagna al mare, agli edifici storici e chiese che arricchiscono gran parte della regione, per non parlare dei prodotti tipici locali che in tanti fuori regione apprezzano, spesso anche più di noi. C’è però tanto lavoro da fare per sensibilizzare sia i cittadini che le varie attività ed enti pubblici e non, c’è bisogno di allargare gli orizzonti ed aprire un po’ di più gli occhi e la mente senza aver paura del nuovo. Confrontandomi spesso con persone di tutta Italia sento dire che la nostra è una bellissima regione di cui però si sa molto poco, molti di quelli che ci sono passati lo hanno fatto “per sbaglio”, perché “è capitato”. E' il momento di prendere coscienza di tutte le potenzialità che il nostro territorio offre ed iniziare a sfruttarle, il mondo è pronto per le Marche e le Marche devono essere pronte per accoglierlo. Magari non tutti insieme che "sennò ce ccafolla!"

 

trippadvisor zinale

 

Hai organizzato la “Giornata nazionale della Vergara”, figura di primo piano della tradizionale famiglia marchigiana. E' stato il tuo primo evento? Come è andata? Hai intenzione di farne altri?
"Innanzitutto partiamo dallo spiegare chi è la vergara: lei è la colonna portante di ogni famiglia di sani principi di una volta. La vergara si prende cura della casa, del marito, dei figli, dei nipoti, del giardino, dei campi, delle bestie, pulisce, cucina, rammenda e allo stesso tempo spettegola con la vicina e va alla messa per controllare che tutti siano vestiti a modo. Detto questo, esiste anche la vergara moderna che fa le stesse identiche cose solo che in più si trucca, va dal parrucchiere, lavora e sta pure su Facebook. La “Giornata della Vergara” nasce dalla voglia di conoscerci tra tripponi, di passare un pomeriggio insieme, di mangiarci un buonissimo panino con la porchetta e bere un’ottima birra prodotte proprio nel nostro territorio. A mettere un po' di pepe a tutta la situazione è stata la gara di dolci che ha visto eleggere la “Vergara 2016” vincitrice non solo di gloria ma anche di uno zinale e un bellissimo battipanni per batterci il marito! E' stato il primo vero e proprio evento tripposo e devo ammettere che non me lo aspettavo ma è stato un successone, ha partecipato con entusiasmo molta gente e ha attirato l’attenzione anche dei giornali locali. Indubbiamente non ci sarei mai riuscita da sola, ho avuto il valido aiuto di tanti amici e portatori di trippa che in pratica durante la giornata si sono occupati di tutto. Sin dal giorno successivo mi hanno richiesto di organizzarne subito un’altra e come non accontentarli?! Prossimamente ci sarà un’altra giornata che però sarà ambientata al mare in compagnia della nostra vergara di punta, Peppa de le fettere: cercate su Facebook la pagina "Le più belle citazioni di Peppa de le Fettere" e capirete!"

Per finire, svelaci il tuo posto del cuore: dov'è che si mangia meglio?
"A casa della suocera".

 

logo trippadvisor

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