In tutto il mondo i Cammini si stanno trasformando da strumento di viaggio a esperienza per riscoprire se stessi e per entrare in contatto con un territorio a passo lento. Nelle Marche da qualche anno è stato creato – grazie all’opera instancabile dei Frati Cappuccini delle Marche – il Cammino dei Cappuccini. Un itinerario di 400 km che collega da Fossombrone ad Ascoli Piceno il nord al sud della nostra regione attraverso panorami unici, piccoli paesi e luoghi della spiritualità.
Dallo scorso anno Marche Active Tourism condivide con i Frati Cappuccini e con Passamontagna Viaggi un progetto – o forse sarebbe più corretto dire un cammino - che riguarda lo sviluppo del Cammino stesso attraverso l’aumento dei servizi ad esso legati, rispettandone lo spirito e le peculiarità. Per questa ragione abbiamo pensato di intervistare fra Sergio Lorenzini, vera e propria anima del Cammino oltre che – naturalmente – gran camminatore.
1- Iniziamo dai Frati Cappuccini nelle Marche, puoi parlarci sinteticamente della vostra storia e di quello che è il vostro mondo oggi?
Si conoscono i Cappuccini, sono da secoli familiari della gente, ma pur diffusi in ogni dove solo in pochissimi ne conoscono la storia. Sarà bello allora scoprirla, anche perché molto avventurosa e affascinante. Le origini dei Cappuccini si collocano nell’entroterra delle Marche e nella prima metà del 1500, più precisamente potremmo circoscriverle al 1525-1528, triennio in cui esplose in maniera irrefrenabile l’impulso - sempre vivo nell’Ordine francescano, ma spesso tenuto a bada – a tornare allo spirito originario di san Francesco e dei suoi primi compagni. I Cappuccini nascono dal desiderio di proporre una forma di vita che corrispondesse agli aspetti più puri dell’esperienza spirituale di san Francesco, attraverso una vita povera e semplice, fatta di profonda preghiera e di vicinanza ai bisogni della gente. Oggi i Cappuccini sono tra i più numerosi ordini religiosi al mondo, presenti in 114 paesi con circa 10.000 religiosi e sono impegnati su vari fronti: dall’annuncio del Vangelo all’assistenza ai poveri, dall’impegno alla formazione spirituale allo slancio missionario, sempre con il timbro della fraternità, perché mai un cappuccino si pensa da solo ma sempre come fratello, di tutto e di tutti. Ora stiamo camminando verso il 2028, anno in cui celebreremo i Cinquecento anni del nostro Ordine, ed è per noi un’occasione formidabile per fare memoria della nostra storia e per ripensare con fedeltà creativa la nostra identità in rapporto al tempo di oggi.
2- Quando e come hai pensato di creare il Cammino? C’è stato un momento particolare che ti ha fatto scattare la molla o è stato un percorso, un’idea che hai sviluppato strada facendo?
Un momento particolare c’è stato, e lo racconto all’inizio del romanzo “Lo spirito dei cappuccini” che ho scritto per accompagnare il pellegrino lungo il cammino. È stato una notte dell’aprile 2019, a seguito della mia elezione a ministro provinciale dei Frati Cappuccini delle Marche, quando mi sono svegliato di colpo per catturare un’idea che mi era balenata nel sonno: unire con un percorso coerente i luoghi che custodivano la memoria delle origini dei Cappuccini. Li avevamo tutti a due passi da casa ed erano distribuiti lungo l’entroterra della Regione. Lì è nata l’intuizione, nella quale ho sintetizzato aspetti che mi appartenevano per indole e per esperienza: l’amore per la natura, il gusto della storia, il recupero di una dimensione spirituale in forme meno istituzionalizzate ma accessibili a chiunque, il desiderio di dare qualità a un valore che apparteneva quasi inconsapevolmente alla nostra terra. Da quel tempo, sono passati quasi sei anni nei quali, con un intenso lavoro al quale molti si sono appassionati e associati, il cammino è cresciuto fino a diventare una realtà significativa del nostro territorio.
3- Quali sono i progetti a partire dal 2025? Ti va di presentarli brevemente?
Da quest’anno inizieremo a realizzare i primi progetti, frutto di una bella collaborazione avviata con Marche Active Tourism e Passamontagna viaggi. Stiamo formando infatti le Guide ufficiali del Cammino dei Cappuccini, trasmettendo loro lo spirito genuino che vorremmo far vivere ai pellegrini. Esse stanno apprendendo la nostra storia e i luoghi che la raccontano, la nostra spiritualità e tanto altro che potranno a loro volta consegnare a chi camminerà con loro. Saranno le nuove Guide perciò ad accompagnare gruppi di pellegrini nel 2025 con quattro proposte che copriranno l’intero percorso del cammino.
Inoltre, il 2025 è l’anno del Giubileo della speranza ed è anche l’anniversario della composizione del Cantico delle creature che Francesco d’Assisi scrisse poco prima della sua morte a San Damiano. Perciò, insieme alle guide ufficiali, proporremo una serie di giornate di cammino ad anello su alcune tappe del cammino in cui coniugheremo la dimensione del cammino con la meditazione francescana sul Cantico delle creature e con la scoperta delle caratteristiche naturalistiche e culturali dei luoghi in cui cammineremo.
4- Per concludere ti chiediamo di raccontarci un aneddoto legato al Cammino, un momento al quale sei particolarmente legato o che ritieni simbolico.
Era il 24 aprile 2023. Stavamo camminando con un gruppo di 30 pellegrini nella quarta tappa che dal monastero di Fonte Avellana arriva a Pascelupo. Scopriamo cammin facendo che Mimma, straordinaria ospitaliera che ci avrebbe accolto a destinazione, proprio in quel giorno festeggiava il suo compleanno. Noi eravamo sprovvisti di un pensiero ma non volevamo arrivare a mani vuote. Ci è venuta incontro mani madre terra che generosamente elargisce i suoi doni. Nei chilometri che ci hanno condotto a Pascelupo ciascun pellegrino ha raccolto il più bel fiore che ha trovato e giunti al paese ci siamo radunati in cerchio intorno alla festeggiata. Ciascuno custodiva gelosamente nella sua mano il fiore senza sgualcirlo e la ha porto a Mimma come augurio di buon compleanno e come segno di gratitudine per la squisita gentilezza con cui accoglie ogni pellegrino. Il suo volto si è dipinto di gioia e i pennelli in mano li avevamo noi. Ecco, quello per me è un evento simbolo del Cammino dei Cappuccini. Mani piene di fiori semplici che rallegrano il cuore! Ed è ciò che auguro a chi percorrerà il cammino: che si ritrovi con il sorriso in volto e con la pace nel cuore.